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lunedì 29 marzo 2010

Where am I from?

Un post lo devo sicuramente al mio paese d’origine…(sebbene è così che si usi dire io preferisco dire ancora “il mio paese”..non sono milanese d’adozione ma continuo a rimanere siciliana (soprattutto nell’accento - di cui vado fiera)!

Il paesino in cui ho vissuto per i primi 23 anni della mia vita si trova nella provincia di Messina, in una ridente vallata alle prime pendici dei monti Peloritani, fra i due piccoli torrenti Brandino e Mazzarrà ed il suo nome è

Mazzarrà Sant’Andrea

mazzarra mazzNotte

conosciuta come la “città dei Vivai”, perché negli anni passati era un punto di riferimento per l’attività vivaicola in tutta le zone limitrofe ed addirittura l’intera regione…purtroppo adesso questa tradizione va sempre più scemando e purtroppo il paese non offre molto altro oltre alla tranquillità e al verde (che comunque vivendo a Milano sono diventati per me requisiti essenziali del posto in cui andrò a vivere) perciò i meno fortunati che non riescono ad “acchiappare” un posto di lavoro nelle vicinanze come me sono costretti a spostarsi.

Foto:Mappa di Mazzarrà Sant’Andrea

Capture

Il suo nome, come vuole una delle tradizioni, deriva dal termine arabo, Mazarah, che significa "gente laboriosa", ma una seconda racconta che il paese debba il suo nome al principe arabo Mazarak che si insediò in questa terrà con il suo seguito costruendosi un favoloso castello di cui rimangono ancora i ruderi. Con molta probabilità gli stessi Arabi hanno il merito di aver impiantato quegli agrumi a cui Mazzarrà deve la sua fama. Gli agricoltori del luogo nei secoli hanno affinato l'arte vivaistica, estendendola anche da altre colture come l'ulivo, il vigneto, la pianta ornamentale, ed esportandola nel mondo. Infatti nel 1889, per l'Esposizione Universale di Parigi, un vivaista mazzarese partì con i suoi prodotti per esporli sulla Tour Eiffel. Inoltre famiglie mazzaresi emigrate in America contribuirono in modo determinante allo sviluppo della coltivazione degli agrumi nella lontana California.
Foto: veduta dei vivai25979270

Fra le cose da non perdersi, oltre all’immensa distesa di vivai e agrumeti, spiccano

la settecentesca Chiesa di Maria SS. delle Grazie…da poco restaurata sia internamente che esternamente ed il bellissimo crocifisso del ‘700 conservato in sacrestia

Foto:la Chiesa di Maria SS. delle Graziechiesa

e quello che noi cittadini chiamiamo amichevolmente il “castello” ma che in realtà è un palazzo feudale, il suo vero nome è “Palazzo Livoti”, proprio a pochi passi dalla Chiesa stessa.